Risveglia “Mister T”, mettiti i guantoni!
Chi è “Mister T”? “Mister T” è sua maestà il testosterone. Un ormone fondamentale per la vita e la qualità della vita nell’uomo e nella donna.
Senza addentrarsi in scarsamente comprensibili tematiche mediche qui valorizzeremo il testosterone come uno dei regolatori dell’umore a livello psicologico e della massa muscolare a livello fisiologico.
Quale è quindi il legame tra sport da combattimento e testosterone?
Indissolubile.
L’uomo è programmato per la guerra o per la rappresentazione scenica di questa.
Ed è qui che si situano gli sport da combattimento.
Producono tramite una “messa in scena” sicura e regolata una proficua cascata ormonale che rende:
1. Giovani;
2. Forti;
3. Belli.
Giovani? Passi forti e belli, ma come è possibile tornare giovani?
Semplice non invecchiando in maniera incontrollata e deleteria.
“Nascondiamo i capelli bianchi sotto l’elmo” dicevano di se gli antichi romani.
Combattere, fare sport da combattimento nella nostra lettura, è per tutte le età.
In cosa ci aiuta la produzione rigorosamente endogena del testosterone generata tramite gli sport di lotta e/o colpi?
1. Autostima: autentico confronto con gli altri, leale anche se duro, i valori sono oggettivi non presunti o millantati;
2. Forza: la forza negli sport da combattimento è un “plus” che è sempre meglio avere anche se non è la soluzione di tutti i problemi;
3. Resistenza: il buon combattente è forte e resistente, resistente perché è forte. Sa spendere energie quando è il momento e sa economizzare nella situazione opposta. Lavorando ad intervalli è capace come forse nessun’altro atleta di tornare “nuovo” in pochi secondi dopo uno sforzo massimo;
4. Coordinazione: quasi superfluo parlarne, più arti ed articolazioni sono coinvolte, più modalità di lotta (in piedi, a terra, solo colpi, solo prese, colpi e prese…) sono ingaggiate e più aumenta la coordinazione;
5. Riflessi: ovvero coordinazione occhio arto. Questa è una della chiavi della giovinezza! Perdere i riflessi è perdere qualità di vita. Il rallentamento della capacità di colpire bersagli in movimento non è irreversibile. E la capacità di non essere colpiti da oggetti lo è altrettanto. Solo lo stimolo assoluto, vitale ed imperativo del combattimento ci costringe, letteralmente per sopravvivere, a rallentare la perdita di questa preziosissima qualità.
Il combattimento è uno stress, ma controllato, che genera in un circuito virtuoso nuove forze ed energie appunto tramite il testosterone che la lotta produce e richiede.
Non ne potrete più fare a meno…
Quindi guantoni, parastinchi e paradenti nella borsa e tutti sul tappeto a scambiare calci e pugni con rispetto e lealtà!
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