Come non smettere di andare in palestra
Non sono mai stato un amante del fitness in senso stretto, né uno sportivo. Ho sempre deside-rato avere una forma fisica migliore ma, per anni, non ho fatto altro che accumulare “schede di allenamento” e buoni propositi, per poi ritrovarmi 12 mesi dopo al punto di partenza.
Qualche tempo fa, però, le cose sono cambiate drasticamente.
Io, che sono sempre stato contrario ai corsi in palestra, alle attività di gruppo e tutto quel mondo lì, ho pensato che dove le schede di allenamento fallivano, forse i corsi potevano far la differenza. Ed è così che mi sono trovato catapultato alla mia prima lezione di Cross Training, allenamento funzionale duro e puro. Ed ha funzionato.
Dopo le prime 4-5 lezioni, ero completamente “hooked” come dicono gli inglesi: finalmen-te non solo il mio corpo reagiva bene allo sforzo fisico, ma per la prima volta avevo voglia di andare in palestra. Tornavo a casa dal lavoro carico per un workout serale, sapendo che dopo qualche ora avrei sentito una nuova energia scorrermi nelle vene e dei dolori in aree muscolari che non sapevo di avere.
Ma come ha fatto un corso a rendermi così appassionato di fitness?
Ragionandoci ora, che dal Cross Training sono passato al CrossFit, ho capito che la vera chiave di volta è stata un mix di elementi che mi hanno “fidelizzato” come cliente di quella palestra (e dei suoi corsi) e che, con il tempo, hanno trasformato l’odiato andare in palestra in un’attività che fa parte della mia routine:
– La logica del gruppo: la grande differenza tra un allenamento classico in sala attrezzi e un corso sta nelle persone con cui condividi quei 60-90 minuti di sforzi. Condividere qualcosa per un obiettivo comune crea una sorta di dipendenza verso il luogo e le per-sone che rimane più a lungo di altre esperienze
– Un bravo leader: nelle lezioni che seguivo, è capitato di avere dei “sostituti” quando il trainer di rito era in ferie. Beh, la differenza si sentiva eccome. Un buon trainer è un leader perché ti segue, ti indica i miglioramenti e i passi avanti che hai fatto, ti stimola e ti aspetta all’allenamento, puntuale!
– Un’offerta modulata sulle mie esigenze: la palestra offriva abbonamenti particolari per gli ingressi serali e – nel caso
– limitati ai corsi di allenamento. Per me che lavoro dalle 9 alle 18 è stato come ottimizzare al 100% la spesa, senza la sensazione di aver “sprecato” denaro perché non usufruivo di questa sala o dell’altra
La mia non è molto di più che un’esperienza personale che però evidenzia molto bene (spero!) l’importanza del fattore umano (trainers e dipendenti) nella scelta della palestra e nel grado di fidelizzazione che è in grado di generare con i propri iscritti.
Gabriele Contilli
No Comment