Dimmi che lavoro fai… e ti dirò che sport dovresti praticare!
Cattive abitudini, stress e corse contro il tempo: ecco come alleviare i disturbi dovuti al proprio lavoro.
Sono 15 milioni gli italiani che convivono con il mal di schiena[1] e 6 milioni quelli che soffrono di stress dovuto al lavoro[2]. Per non parlare di tutte quelle persone che soffrono di mal di testa, affaticamento visivo o altri disturbi causati in gran parte dalle cattive abitudini e dalle eccessive pressioni lavorative a cui siamo quotidianamente esposti.
L’attività fisica rappresenta sicuramente una valida soluzione a favore del benessere psicofisico sul posto di lavoro e, proprio a questo proposito, Gympass , leader mondiale nell’ambito dello Sport Corporate Benefit, a favore della salute e della qualità della vita, suggerisce quale potrebbe essere la disciplina sportiva ideale per ogni profilo professionale, in base alle caratteristiche del lavoro e ai disturbi che essa può provocare:
- Impiegati amministrativi ed esecutivi sono particolarmente esposti a dolori alla schiena, problemi di cervicale, affaticamento visivo e infiammazioni dei tendini dell’avambraccio a causa di un utilizzo scorretto di mouse e tastiera. Per questa categoria il nuoto potrebbe essere la soluzione: uno sport che aiuta a rilassare e rafforzare i muscoli, a sgranchire le articolazioni e migliorare la resistenza cardiovascolare. Senza contare che aiuta il riposo notturno, essenziale per consentire all’organismo il recupero dopo una giornata scandita dai ritmi incessanti.
- Dirigenti, impiegati di banche d’investimento, consulenza e borsa: sottoposti a elevatissimi livelli di stress, forti impatti emotivi, e ritmi decisamente frenetici. La mancanza di tempo e la pressione di dover prendere decisioni importanti, rendono il running la migliore attività fisica per questi profili. La corsa permette infatti di allenarsi all’aperto e di liberare la mente, incrementare la resistenza fisica e psichica alla fatica e la forza di volontà. E’ per questo motivo che non è raro vedere amministratori delegati di grandi aziende sulla griglia di partenza di una maratona!
- Lavoratori in proprio e piccoli impresari: guidano i propri dipendenti e cercano il modo per incrementare il business, mentre lottano ogni giorno contro le difficoltà quotidiane. Questi profili tendono a provare affaticamento a causa della mancanza di sonno, disturbi muscolari e problemi come l’emicrania. Il crossfit può essere il loro allenamento principale. Questa disciplina sportiva, così alla moda, comporta un aumento della forza muscolare e resistenza allo sforzo fisico, aiuta a controllare il corpo e rafforza lo spirito di squadra.
- Professionisti sempre in viaggio: soffrono spesso di gonfiore alle gambe, problemi di circolazione e ritenzione di liquidi, dovuti proprio al lungo tempo trascorso seduti in aereo, treno, macchina. Attività come Yoga o Pilates sono perfette per rilassare la mente, migliorare l’ossigenazione del corpo e la stabilità emotiva. Specifici esercizi di forza possono essere molto utili per migliorare la circolazione, compromessa soprattutto dall’alta quota.
- Creativi, pubblicitari e lavoratori nel settore del marketing e delle relazioni pubbliche, sempre in lotta contro il tempo per rispettare i tempi di consegna. Sono soggetti ad alti livelli di tensione, dolori muscolari e ansia. Negli ultimi tempi, boxe, kickboxing e Strong by Zumba stanno guadagnando fama, soprattutto tra i Millennial, perché promuovono il controllo degli impulsi, il rilascio di endorfine, incoraggiano la fiducia in se stessi e aiutano il lavoro congiunto tra corpo e mente.
- Freelance e profili commerciali, spesso in “solitaria”, questi soggetti, troveranno in un’attività collettiva il massimo dei benefici. Non solo allenamento fisico ma anche esercizio “sociale”, che con training tipo corsi di Zumba, danza in coppia o gruppo, saranno il modo per migliorare la coordinazione dei movimenti, aumentare i loro livelli di energia e stimolare la loro socialità.
Scarica l’Infografica
[1] Dati Gruppo Italiano Scoliosi, settembre 2017
[2] Dati comunicati durante la Giornata Mondiale della Salute Mentale 2017
No Comment