Italia Showdown: Fitness & Adaptivity

Italia Showdown: Fitness & Adaptivity

Amo il crossfit™ perchè non esistono categorie handicap, ma esiste il concetto di ADAPTIVEallenamenti che possono essere adattati secondo le esigenze personali”

 

“A Italian Showdown la fatica c’è ma è ripagata da qualcosa di eccezionale” esordisce così Andrea De Beni, torinese, 39 anni, sposato e papà di due bambine, giocatore di basket, pilota di quad e da qualche mese atleta di crossfit. Un’ipoplasia congenita del femore brillantemente superata con una protesi ma soprattutto con ottimismo, entusiasmo, ironia e voglia di pensare continuamente a nuove sfide sportive e non solo.

A partire dalla 3° edizione di Italian Showdown, la competizione di fitness più grande d’Europa ( 27-28-29 aprile, Malpensa Fiere)

“Chi partecipa a Italian Showdown vuole essenzialmente misurare se stesso per questo è innanzitutto una manifestazione sana, dove c’è competizione sana. Poi, come in tutte le competizioni, si premia il più bravo, il migliore. È una competizione che, come tutti gli sport, richiede fatica che però, non costa fatica, perchè il click che fai quando superi sfide di un certo tipo, te le porti nel quotidiano dal giorno dopo.”

E a  Italian Showdown la sfida di Andrea è stata di dimostrare che la disabilità può essere vissuta in maniera molto più semplice di come si pensa, perché “la disabilità è negli occhi di chi guarda prima ancora di chi la vive”, anche su un palcoscenico con pesi, corde, bilanceri.

“L’amore che sto provando per questa disciplina, il Crossfit™ è il fatto che NON c’è il Crossfit™ handicap, ma c’è il concetto di ADAPTIVE ossia, non c’è uno sport per persone con handicap, ma allenamenti che possono essere adattati secondo le esigenze personali, che possono anche essere esigenze definitive, come nel mio caso. Oppure provvisorie, come l’infortunio di un braccio o di una gamba ma che sempre lavora sulla necessità del singolo.

Il Crossfit™ è una disciplina che si adatta.

E Italian Showdown, è una competizione che ha diverse interpretazioni : può essere vissuta come momento, per chi fa agonismo, di mettersi alla prova, per alcuni di emergere, per altri di iniziare a fare esperienza nell’agonismo, o anche per passare un fine settimana diverso.

Oppure, come per Andrea De Beni e il suo coach, il palcoscenico per “scatenare l’attenzione” di chi crede di non poter fare attività sportiva a causa di una disabilità.

Cercare di mettere queste persone in mezzo ai normodotati in maniera anonima e mostrare che si può fare e rendersi conto che, ad un certo punto, sugli spalti chi stava a guardare, guardava con ammirazione, non con stupore.

Perché lo sport non fa sconti, nemmeno a chi è portatore di disabilità. E questo è importante. Soprattutto per chi lo capisce per primo.

Perché a Italian Showdown non ci sono i mille migliori, ma ci sono i primi mille che si sono iscritti, e, proprio come lo sport, dà a tutti una possibilità.

 

Andrea de Beni è allenato dal coach Luca Casciello del Box Crossfit™ LA MOLE di Torino.

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